PIEMONTE (CUNEO – NOVARA – VERCELLI) – GIUGNO 2015

Parafrasando Confucio, si potrebbe dire che il territorio è il sistema vitale dell’economia: e questo è tanto più vero se si parla dell’Italia, dove ogni regione – e il Piemonte non fa eccezione – rappresenta una sua particolare geocomu- nità, con forti e delineate specializzazioni produttive che in molti casi diventano eccellenze riconosciute a livello mondiale. Una preziosa caratterizzazione che la nostra imprenditoria sta cercando di traghettare oltre la crisi, innovando prodotti e ma anche i modelli produttivi, creando o occupando nuove nicchie di mercato, attrezzandosi per s de sempre più complesse. E’ in quest’ottica che si inquadra meglio la peculiarità della provincia di Cuneo: con il suo modello virtuoso fondato sul lavoro e il risparmio detiene 14,2% della ricchezza prodotta dall’economia piemontese, produce un valore aggiunto pro-capite di 26.719,3 euro, contro i 25.194,6 euro del Piemonte, e raggiunge i 6,5 miliardi di euro di export realizzando il 15,7% del valore delle vendite regionali all’estero. Un sistema vitale sul quale però la crisi partita nel 2008 continua a esercitare il suo effetto frenante: nonostante Cuneo sia tra le province piemontesi che subiscono in minor misura le ripercussioni della congiuntura, nella “provincia Granda” il calo dell’occupazione è costante, sia nell’industria sia nel terziario. Non fa eccezione l’imprenditoria femminile, che nel 2013 ha perso l’1,61% rispetto al 2012. A dicembre 2013 forniti dalla Camera di Commercio di Cuneo, censiscono 17.168 le imprese femminili, il 23,9% delle imprese complessivamente registrate in provincia, quota di poco inferiore a leggermente superiore a quella nazionale (rispettivamente pari al 24,2% e 23,6%). La provincia di Cuneo – come è noto – ha una forte vocazione agricola e agroalimentare: le im- prenditrici attive in questo settore sono infatti il 36,9% del totale. Altri settori di attività sono il commercio (20,9%), il turismo (7.3%), l’industria in senso stretto (5,5%) le costru- zioni (3%) e il terziario (24,4%).

In totale nella provincia di Cuneo si contano 15.896 imprese a conduzione femminile

Novara, che no al 2013 è stata l’unica provincia piemon- tese a registrare una crescita delle imprese femminili, nell’ultimo anno ha purtroppo visto diminuire la presenza delle aziende “in rosa”. Anche qui i dati sono quelli della Camera di Commercio provinciale: nel 2013 la crescita è stata del +1.7%, rispetto al 2012, ma già nel primo semestre 2015 i dati parlano di tutt’altra situazione, con una perdita secca di quasi 700 unità. E’ un segnale preoccupante proprio perché colpisce la vitalità e la ricchezza del capitale di cui sono portatrici le donne, un capitale che troppe volte rimane inespresso, an- che a livello imprenditoriale, perché non adeguatamente valorizzato da un sistema, economico e non solo, ancora troppo legato a schemi “a misura d’uomo”, e che come tale rimane dunque impermeabile all’energia e al talento femminile. Tra le imprese “rosa” novaresi si contano inoltre 510 imprese straniere e 928 “under 35”. I settori più rappresentanti sono il commercio all’ingrosso e al dettaglio (1970 imprese registrate), i servizi (943), la ricettività alberghiera e la ristorazione (756 aziende), le attività manifatturiere (679 imprese) Dall’analisi per forma giuridica emerge una prevalenza di impresa individuale (4524), seguono quasi a pari merito società di capitali e società di persone. Non particolarmente signicativa la presenza di cooperative e consorzi.

In totale nella provincia di Novara ci sono 6.860 aziende condotte da donne.

Anche la provincia di Vercelli si caratterizza per una forte vocazione agricola, e in questa parte del Piemonte sono molte le aziende a conduzione femminile. Aziende che, secondo l’analisi di una delle più grandi associazioni di categoria, la Coldiretti, si caratterizzano per una marcata attenzione verso multifunzionalità, socialità, innovazione. Le imprenditrici agricole sono donne giovani, dicono i dati Coldiretti, impegnate nelle aziende di famiglia di dimensioni medio-grandi e che si sono dimostrate pronte nell’aggiornare modalità e stili di produzione e di vendita. Un approccio che sta premiando, perché il settore si sta dimostrando vitale e attrezzato per posizionarsi anche sui mercati extraeuropei. Le aziende in rosa attive in agricoltura, silvicoltura e pesca a ne 2014 erano 461, in leggera flessione rispetto al dato 2013. Le aziende della provincia di Vercelli attive nel settore del commercio sono invece oltre 1200: si tratta per lo più di aziende individuali, di piccola dimensione, e secondo l’analisi della Camera di

Commercio provinciale, sono per lo più nate come risposta a una improvvisa perdita di lavoro e all’impossibilità di ricollocarsi in un mercato fermo o saturo. Seguono poi Ie attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (445), le attività manifatturiere (260) e le altre attività nei servizi (505). Molto scarsa la presenza di imprenditrici in altri settori come costruzioni, attività immobiliari o attività nanziarie. In totale, nella provincia di Vercelli, le aziende a conduzione femminile sono 3.714.

Di Alessandra Perera

Giornalista professionista dal 2005, ha lavorato per diverse emittenti locali piemontesi come redattrice, anchorwoman e responsabile del coordinamento operativo delle redazioni e dell’attuazione del palinsesto dei nuovi canali digitali. Ha condotto trasmissioni di approfondimento politico e ha collaborato come moderatrice e relatrice con associazioni culturali e di volontariato. Dopo una proficua esperienza come consulente in press office e media relations per diverse iniziative, enti e aziende su tutto il territorio nazionale, si occupa oggi di comunicazione politica e relazioni istituzionali, ricoprendo l’incarico di portavoce del Presidente della Regione Piemonte.

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