LIGURIA – DICEMBRE 2014

Gli approfondimenti svolti dall’Osservatorio di Progetto Donne e Futuro sull’imprenditorialità femminile nelle quattro province liguri dimostrano quanto sia rilevante il ruolo delle donne all’interno della realtà imprenditoriale della regione Liguria.

I settori dell’economia ligure nei quali prevale la presenza delle donne sono quelli tradizionalmente associati all’universo femminile, ovvero cultura, servizi e turismo. Da un’analisi delle imprese femminili attive in Liguria emerge, a ne 2013, una riduzione rispetto ai 12 mesi precedenti, passando da un numero di 36.135 imprese attive nel 2012 a un numero pari a 35.182 nell’anno suc- cessivo.

L’unica attività che è rimasta invariata dal 2012 al 2013 è quella relativa all’energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, stabile a 8 imprese attive.
Altre attività, invece, hanno registrato un forte aumento. Tra queste vi sono le attività nanziarie ed assicurative, aumentate di 38 unità dal 2012 al 2013, nonché le attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizio di supporto alle imprese e le attività legate all’istruzione che, dal 2012 al 2013, hanno registrato un incremento, rispettivamente, di 15 e 11 unità.

Ulteriori crescite, sebbene più contenute, sono quelle relative alle attività legate al trasporto e al magazzinag- gio, passate da 499 unità nel 2012 a 503 nel 2013, oltre alle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, aumentate di 8 unità dal 2012 al 2013. Una lieve crescita è stata registrata, dal 2012 al 2013, anche per le attività nel settore della sanità e dell’assistenza sociale, aumentate di 6 unità.

Accanto ai risultati positivi il territorio ligure ha riscontrato, nel medesimo periodo, anche riduzioni delle atti- vità produttive in alcuni settori.
Tra questi, il maggior calo è stato registrato nel settore dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, diminu- ito nel 2013 di 512 unità rispetto all’anno precedente.

Perdite rilevanti sono state riportate anche nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, ove si è passati da 11.869 imprese attive nel 2012 a 11.621 imprese attive nel 2013.

Decrementi consistenti, inoltre, sono stati registrati nel settore delle attività manifatturiere, diminuito di 86 unità imprenditoriali e nel settore delle attività professionali, scienti che e tecniche, scese di 63 unità produttive nel 2013 rispetto all’anno precedente.

Ulteriori riduzioni sono state riportate anche per il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, diminuito di 4.849 imprese attive nel 2012 a 4.814 nel 2013. Anche il settore dei servizi di informazione e co- municazione e quello delle costruzioni ha registrato, dal 2012 al 2013, diminuzioni delle relative unità operative scese, rispettivamente, di 21 e 17 unità.

Un leggero calo, invece, è stato riportato, sempre nel medesimo arco temporale, anche per le imprese che svolgono attività di estrazioni di minerali, ridottesi di 3 unità, nonché per le imprese operanti nel settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condi- zionata e quelle attive nel settore delle attività immobiliari, diminuite di una sola unità nel 2013 rispetto all’an- no precedente.

Dall’analisi dei dati sopra forniti emerge chiaramente il ruolo centrale dell’imprenditoria femminile nell’economia del territorio ligure nonostante le aziende guidate da gure femminili, come tutte le altre imprese del territorio, siano state poste dinanzi a situazioni e scelte economiche difficili, a causa della grave crisi economi- ca degli ultimi anni.

In tal senso, la Regione Liguria ha avuto un ruolo centra- le supportando, direttamente ed indirettamente, le iniziative imprenditoriali del territorio mediante progetti e proposte appositi.

Tra queste, la stessa ha af dato ad Unioncamere Liguria e all’Istituto per la Promozione Industriale (IPI) l’attuazione di un Programma cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il Programma prevede azioni di comunicazione e informazione alle imprese femminili esistenti e alle aspiranti imprenditrici.

Altrettanto importante per l’imprenditoria ligure è il ruolo di Unioncamere Liguria1, la quale si pone come obiettivo principale la realizzazione e la promozione di iniziative a favore dello sviluppo e della valorizzazione del territorio, del sistema delle imprese e dell’economia regionale in generale.

Così come previsto dal nuovo art. 6, comma 12 della Leg- ge n. 580 del 29 dicembre 1993, come modi cato dal d. lgs. n. 23 del 15 febbraio 2010, che ha riformato le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, la mission delle Unioni Regionali consiste nel curare e rappresentare gli interessi comuni delle Camere associate e assicurare il coordinamento dei rapporti con la Regione, promuovendo e realizzando servizi comuni per l’esercizio di attività e servizi di competenza camerale. Unioncamere Liguria presta particolare attenzione alla programmazione comunitaria e all’identi cazione di nuove opportunità a livello internazionale per il sistema imprenditoriale ligure. A tal fine è partner della rete europea a sostegno della competitività e dell’innovazione delle imprese, Enterprise Europe Network, e stringe accordi di collaborazione con enti pubblici e privati europei ed internazionali per sviluppare azioni e progetti comuni a favore del tessuto economico locale.

Oltre alle iniziative sopra indicate, le imprenditrici ligu- ri possono accedere alla Sezione Speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità” del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese dedicata alle imprese femminili, istituita con Convenzione del 14 marzo 2013, tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell’Economia e delle Finanze, riservata alle imprese italiane a prevalente partecipazione femminile.

Le imprenditrici femminili possono rivolgersi al Fondo al fine di ottenere una garanzia dalla Sezione Speciale che può essere rilasciata direttamente all’intermediario finanziario. Per prenotare la garanzia le stesse posso- no, con apposito modulo, farne richiesta al Gestore del Fondo. Ottenuta la delibera di approvazione del Comitato di gestione del Fondo, l’impresa può recarsi presso un intermediario finanziario (banca, società di leasing o con di), che dovrà presentare richiesta di conferma della garanzia entro tre mesi dalla data di delibera del Comitato.

Le imprese femminili che hanno diritto a procedere con la richiesta sono:
le società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne; le società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno due terzi da donne e le imprese individuali gestite da donne che operano nei settori dell’industria, dell’artigianato, dell’agri- coltura, del commercio, del turismo e dei servizi.

La garanzia deve essere domandata prima del perfezio- namento del nanziamento.
Le imprese femminili sul territorio ligure, nonostante le difficoltà, stanno dimostrando il loro valore e l’importanza per l’economia locale oltre che nazionale, aiutate anche dalle Istituzioni della regione Liguria che, dando “ ducia” alle stesse, hanno permesso loro un valido ed efficace cace progresso.

1  – Unioncamere Liguria è la struttura associativa regionale che riunisce e rappresenta le quattro Camere di Commercio della regione.
È parte integrante di un sistema camerale che comprende 105 Camere di Commercio provinciali, 19 Unioni Regionali, 103 Aziende Speciali, 65 sportelli Enterprise Europe Network.

2  – Art. 6, comma 1, Legge n. 580/1993: “Le camere di commercio sono associate in unioni regionali, costituite ai sensi del codice civile, allo scopo di esercitare congiuntamente funzioni e compiti per il perseguimento degli obiettivi comuni del sistema camerate nell’ambito del territorio regionale di riferimento. Le unioni regionali curano e rappresentano gli interessi comuni delle camere di commercio associate ed assicurano il coordinamento dei rapporti con le Regioni territorialmente competenti; possono promuovere e realizzare servizi comuni per l’esercizio in forma associata di attività e servizi di competenza camerale.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.